dijous, 30 d’abril del 2015

...pro termino Castro immo dicto Callari...Cepayla, Cebolla

Nel cosiddetto "Libro Verde", il codice che raccolse tutti i privilegi concessi dai sovrani aragonesi alla città di Cagliari, al capitolo "De gracia concessa populatoribus Castri Callari et delimitacione eciam terminorum eius", (documento emanato da Giacomo II il 25 agosto 1327) si legge "assignamus, damus et limitamus perpetuo pro termino Castro immo dicto Callari … [le ville] videlicet Sanctam Gillam, Pirri, Sanvetrano, Paduli, Palmas, Celragio, Quarto çoço, Quarto iosso, Quarto Donico, Cepayla …". Pietro IV, il 23 febbraio 1358, stabiliva che "Pro proventibus vicarie" di Cagliari "quod quecumque pecunia proveniens ex mero imperio locorum de Cebolla, Quarti inferioris et Quarti superioris, Quartudxi, Pirri, Sancti Vidrani et de Pauli sistencium in curatoria Campitani reciperetur per administratorem prefatum [l’amministratore della casse e dei proventi della vicaria]".

Graziano Fois - Mauro Maxia
Il Condaghe di Luogosanto
Accademia della Lingua Gallurese
Istituto di Storia
Vol. IX
Editrice Taphros, Olbia, Sardenya, 2009
Pàg. 149

dimecres, 29 d’abril del 2015

Dette in complesso regie saline di Cebolla

Le saline della Sardegna: brevi cenni storici

Al principio del XVI secolo esistevano le seguenti saline:

  • le saline di Cagliari così distinte: ad oriente quelle intorno a Quartu (dette in complesso regie saline di Cebolla) ed alcune verso il lazzaretto; ad occidente quelle poste sulla striscia di terra tra la laguna di S. Gilla e il mare tutte appartenenti a privati e le piccole saline di Teulada.
  • le saline del golfo di Palmas, di fronte all'isola di S. Antioco.
  • le saline di Oristano comprendenti quelle di Cabu Mannu e Pauli Pirastu ad oriente e quelle di Terralba più a sud.
  • le saline di Alghero nell'estremità nord-orientale dello stagno Calich.
  • le saline del sassarese.
  • le saline della Gallura.
  • le saline delle baronie e dell'Ogliastra.




    Legambiente
    Circolo Il Fenicottero
    Assemini, Càller - Sardenya

    dimarts, 28 d’abril del 2015

    Petrus Cebolla i altres residents sards a Marsella a mitjan segle XIII

    No existeixen, de fet, notícies que demostrin l'existència d'un comerç continuat abans de l'any 1227, quan és documentada l'exportació de corall sard a Marsella. En canvi, són molt abundants les actes que proven un intes tràfic marítim que unia la ciutat provençal amb el principals ports de l'illa, Oristany, l'Alguer, Bosa, Torres i, sobretot, Càller, que des de feia un segle era la principal base comercial pisana a Sardenya; hi feien cap, en efecte, totes les naus implicades en el comerç amb Provença i amb la península Ibèrica (Loddo, 1952, p. 234). A més d'això, han estat fins i tot individuades colònies de sards regularment establerts a Marsella29.
    La comunitat catalana de Sardenya, a més, pogué entrar en contacte directe amb cercles pisans i genovesos relacionats amb la literatura provençal, sobretot els Doria i els Malaspina, mecenes de trobadors.

    29. Es coneixen els noms, per exemple, de Laurencius i Ugo Sardus, Johannes Azalguerius, Johannes Cagliari, Petrus Cebolla, Barisone de Sassari, residents a Marsella a mitjan segle XIII. "Tutte queste testimonianza ci portano ad affermare la presenza nella città mediterranea [Marsella], di una piccola colonia di Sardi, abbienti e praticanti il commercio". (Artizzu, 1983c, p.38).

    Estudis sobre la cultura catalana a Sardenya
    Joan Armangué i Herrero
    Institut d'Estudis Catalans
    Biblioteca Filològica, XLIII
    Barcelona, 2001

    dilluns, 27 d’abril del 2015

    ...nel villaggio ora distruto di Cebolla, vicino a Cagliari

    "La stessa situazione è testimoniata, anche con maggiore chiarezza, dall'altro documento d'epoca catalano-aragonese, custodito presso l'Archivio della Corona d'Aragona a Barcellona. [Di Tucci 1938-39: 44-45]. Si tratta della sentenza pronunziata il 22 dicembre 1346, in tribunale di corona dal feudatario Bertrando de Vall nel villaggio di Cebolla, ubicato nelle immediate adiacenze di Cagliari. La corona fu chiamata a giudicare un caso di ferimento grave commesso da Salvatore Morreyts nella persona di Abrogio Raig."

    "Egualmente in latino è la duplice occorrenza di maquicia nella sentenza pronunciata il 22 dicembre del 1346, sempre al tempo della dominazione aragonese, da una corona presieduta da Bertrando de Vall, nel villaggio ora distruto di Cebolla, vicino a Cagliari, in relazione a un ferimento grave con pericolo di morte commesso da Salvatore Morreyts nella persona di Ambrogio Raig (com Salvador Morreyts (...) havia nafrat Ambros Raig)."


    Officina Linguistica
    Anno I - N. 1 - Settembre 1997
    Giulio Paulis
    Studi sul sardo medievale
    Pàgines 53 i 93
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