dilluns, 25 de maig del 2015

Llibres de les pagues fetes pels saliners als sarts de Cebolla e de Pirri e de Sevetrano

que son diputats affer lo servey de la sal per raho de la sal que han aportada dels stanys e aquella mesa a descarregada en los portxos de la casa de les salines.



Código de Referencia: ES.08019.ACA/10.1.1.3.29.2//ACA,REAL PATRIMONIO,MAESTRE RACIONAL,Volúmenes,Serie General,2216
Archivo de la Corona de Aragón
REAL PATRIMONIO
Archivo del Real Patrimonio de Cataluña
1. Maestre Racional de la Casa y Corte del rey de Aragón
Volúmenes
29- Gabela de la sal
B) Cagliari (Càller)

Castillo de Caller.
1361 / 1373
Maestre Racional de la Casa y Corte del rey de Aragón (España)
Funcionario: 1361, 1362, 1363 (mayo) - 1364 (abril), 1364, 1366, Bernardo Cestany.
1373, Jaime Redón.
Parte de la información tomada del "Inventario de volúmenes del Maestre Racional" (Rafael Conde y Delgado de Molina, 1996)

Soporte y volumen 1 Libro. 

dimecres, 6 de maig del 2015

Quartu Sant'Elena: Cepola

Quartu Sant'Elena (en sard, Cuartu Sant'Aleni) és un municipi italià, situat a la regió de Sardenya i a la província de Càller. L'any 2010 tenia 71.779 habitants. Es troba a la regió de Campidano di Cagliari. Limita amb els municipis de Càller, Maracalagonis, Monserrato, Quartucciu i Selargius.

Dai nuragici ai Pisani

L'origine di Quartu è antichissima. Nel suo territorio sono infatti stati trovati numerosi reperti risalente al periodo nuragico. Anche i fenici probabilmente si installarono a Quartu dato che molti studiosi sono d'accordo sul ritenere i toponimi Cepola e Geremeas di derivazione fenici La presenza punica nel territorio quartese sarebbe provata anche dai ritrovamenti ceramici nella zona di Is Mortorius. I romani installarono, invece, il loro insediamento a poche centinaia di metri da Cepola, e ne insediarono gli schiavi abbastanza vicini a Cagliari per essere controllati e abbastanza lontani per non disturbare la vita cittadina. Questi schiavi vennero fatti lavorare nelle vaste campagne e negli stagni di Quartu e del Molentargius, da cui iniziarono l'estrazione del sale. Intorno a questi due centri nacquero tanti altri villaggi che diedero origine alle attuali città di Quartu Sant'Elena e Quartucciu. Altre notizie certe su Quartu risalgono al 20 d.C., quando 4000 ebrei vennero deportati in questi villaggi. Come il resto della Sardegna, Quartu fu oggetto di invasioni longobarde, vandaliche, bizantine e pisane. Intorno all'anno mille erano quattro i villaggi che sorgevano nei pressi dell'attuale città e questi erano: Quarto Domino (o Donnico), Quarto Josso, Cepola e Quarto Suso (o Quartutxo da cui poi prenderà il nome la vicina città di Quartucciu). Nel 1070 Torchitorio I donò all'Arcivescovo di Cagliari i villaggi di Quarto Josso e di Cepola per assicurarsi anche la protezione della chiesa contro le invasioni dei corsari saraceni. In questi anni di dominazione pisana ci furono vari lavori urbanistici nei paesi di Cepola, Quarto Domino e Quarto Josso che resero questi tre paesi un unico centro.

Dalla dominazione Pisana al Novecento

Nel 1324 Giacomo II d'Aragona fondò il Regno di Sardegna e i vari villaggi entrarono quindi a far parte di questo regno. Con un regio decreto di Giacomo II d'Aragona del 1327 i villaggi di Cepola, Quarto Domino e Quarto Josso (ormai contigui da tempo) vennero fusi insieme e chiamati solamente Quarto. Tra il XIV e il XV secolo la città fu bersaglio di frequenti e feroci attacchi barbareschi che insieme alle epidemie, alle carestie e alle invasione delle cavallette, contribuirono all'indebolimento dell'economia cittadina e ad una riduzione drastica degli abitanti.

Architetture civili

Casa Secchi sorse nella seconda metà del XIX secolo nel quartiere di Cepola. Era in precarie condizioni fino al 2004, anno in cui l'attuale proprietario l'ha fatta restaurare riportandola agli antichi splendori.

Eventi

Tra le feste religiose le più importanti sono la Festa di Sant'Elena Imperatrice, la sagra di san Giovanni Battista e la festa di Santa Maria di Cepola

La festa di Santa Maria di Cepola si festeggia l'8 settembre e anche in questo caso prevede oltre ad i festeggiamenti religiosi i festeggiamenti civili.


Wikipedia

dimarts, 5 de maig del 2015

Quartu Sant'Elena, Chiesa di Santa Maria di Cepola

L'abitato di Quartu Sant'Elena è contiguo alla città di Cagliari. La chiesa di Santa Maria di Cepola è compresa nell'abitato. 

Quartu Sant'Elena è la terza città della Sardegna, dopo Cagliari e Sassari, e ha tutte le caratteristiche di un centro urbano di media grandezza. L'origine della denominazione della chiesa di Santa Maria di Cepola deriva da un toponimo variamente declinato e attestato nei documenti antichi. Nel giardino intorno alla chiesa sono ricoverati manufatti di epoca romana, recuperati in situ. 

La chiesa "sancte Marie de Sapullo" fu donata nel 1089 da Gonario-Salusio II de Lacon-Gunale, sovrano di Cagliari, ai monaci vittorini di Marsiglia ed è attestata tra i loro possedimenti fino al 1218. Probabilmente eretta tra l'XI e il XII secolo, si presenta oggi compromessa da pesanti rifacimenti che ne alterano la fisionomia originale. L'impianto è ad aula unica, in pietra calcarea tagliata in conci di pezzatura media e grande; la copertura è lignea. Della chiesa originaria rimane solamente l'abside e una parte del fianco S, nel quale si apre un portale. Il piano di camminamento è rialzato rispetto all'impianto romanico: questo ha causato una riduzione dello spazio nell'abside; vi si apre una monofora successivamente murata. Nelle pareti si conservano tracce di dipinti murali di difficile interpretazione e datazione.

Sardegna Cultura

dilluns, 4 de maig del 2015

Chiesa di Santa Maria di Cepola

La chiesa di Santa Maria di Cepola o Santa Maria bambina è una delle chiese di Quartu Sant'Elena, si trova in via Santa Maria nel quartiere di Cepola.

Cenni storici

La chiesa è documentata fin dall'XI secolo. Probabilmente venne costruita sui ruderi di una chiesa paleocristiana. Le prime notizie della chiesa risalgono al 1089 quando la chiesa venne donata dal giudice di Cagliari Costantino a Riccardo, un abate di San Vittore. Nel corso dei vari secoli subì numerosi restauri resi necessari dell'incuria e dell'abbandono che rispettarono poco lo stile originario. Già dal 1341 la chiesa non era più di proprietà dei Vittorini. Probabilmente la chiesa fu in parte ricostruita nel XII secolo. In questo periodo la chiesa era già dedicata alla Madonna ed era denominata "la Iglesia de la Conception". L'edificio venne ampliato nel XIV secolo, anno a cui risale l'attuale facciata.

Descrizione

La chiesa ha una pianta rettangolare costituita da una sola navata terminante con un'abside semicircolare. La navata ha una copertura in legno realizzata in due periodi diversi. La facciata è sovrastata da un campanile a vela di realizzazione relativamente recente e da alcuni merletti che vennero aggiunti successivamente secondo un'usanza dello stile gotico-catalano molto diffuso a Quartu all'epoca.
Gli arredi della chiesa sono pochi e semplici: sull'altare si innalza la tela dell'immagine dell'Immacolata, sono poi conservate le statue di Maria Vergine, di Santo Stefano e di Sant'Anastasia. È inoltre presente un'acquasantiera del '600 a forma di testa umana.


diumenge, 3 de maig del 2015

Cepola cum capite sancti Elias

Giunti finalmente gli Aragonesi nel 1326 in vista di nuovo concordato rapportato dai suddetti Tronci pag. 316, e Cambiagi 195, e 201 al possesso del Castello, pensarono a trasportarvi la città, e gli abitatori stabiliti nel luogo di Bonaria, indennizzando que', che di Bonaria passavano in Castello delle spese delle case, dandone loro in Castello di egual estensione, e valore, e concedendo diversi privilegi, che vedonsi registrati in un diploma del surriferito re don Iacopo sotto il giorno 25 di agosto del 1327, in qual diploma si fissarono per limiti di Cagliari da Decimu sino al capo di Sant'Elia, ivi: Assignamus, damus, et limitamus perpetuo pro termino Castro iam dicto Calaris, videlicet versus villam Decimi, usque ad villam ipsam Decimi exclusive, inclusive vero damus dicto Castro pro termino loca, vel villas, quae sequuntur, videlicet sancta Gilla, Pirri, Soventrano, Paulipalmas, Selargio, Quarto Toto, Quarto Iosso, Quarto Domito, Cepola cum capite sancti Elias, necnon terminos corundem locorum, et etiam Castrum, et villam de Bonaria et alia castra, loca, et casalia infra hos limites constituta, et intus mare centum milliaria.

Cossu Giuseppe
Della città di Cagliari notizie compendiose sacre e profane compilate da D.G.C.G. e C.G.
Stamperia Reale. 1780.
Pàgs. 12 i 15 [sic]

dissabte, 2 de maig del 2015

Delle liberta' del comune di Nizza

Libri due 
Pietro l. Datta

N° VII
4305 20 aprile
ATTO
DI PARLAMENTO PER COSTITUZIONE DI MANDATARII

In nomine domini amen. Anno natiuitatis eiusdem millesimo trecentesimo quinto die uicesimo mensis aprilis. Nouerint uniuersi quod cum occasione donacionis liberalis et gracìose trecentarum libraram nuper facte per nonnullos ciues nicie nomine suo et tocius uniuersitatis dicti loci et singularium eiusdem nobili uiro domino Raynaldo de Lecco militi senescallo et capitaneo generali parcium pedimontis requirenti et recipienti nomine illustris domini Raymundi Berengarii comitis pedimontis nati domini nostri Regis (1) orta fuerit questionis materia inter nonnullos ciues nicie nomine suo et tocius uniuersitatis predicte et singularium eiusdem ex una parte et nonnullos habitatores seu incolas diete ciuitatis qui se dicunt de parte Guelfa januensi Grimaldorum ex altera super eo 

E inserta la carta del re Carlo II 1291 9 febbraio che autorizza la costituzione di mandatarii.
Nomina uero hominum predictorum sunt hec.

Isnardus Cebolla 
lohannes Cebolla
Guillelmus Cebolla
Petrus Cebolla
Alter Guillelmus Cebolla

Otho Aycardi
Guillelmus Clari
Petrus Clari
Otholinus Braco
Manuel Calafat
Gaufridus Sabaterius
Guillelmus Brache


De quibus omnibus et singulis dicti homines et predicti syndici pecieruut eis fieri pubblicum instrumentum. Actum nicie in dieta platea palacii presentibus Fulcone de Uenellis subuicario nicie Petro Bernardo clauario ibidem B. Borello notario curie Francisco Mercaderio notario et Iohanne Tibaudo seruiente dicti subuicarii testibus uocatis et rogatis. Et me Petro Augerii notario publico constituto ab Illustrissimo domino Karolo secundo Dei gratia jerusalem et Sicilie rege qui predicti s omnibus interfui et rogatus hanc cartam scripsi et signo meo consueto signaui.

(1) Raimondo Berengario era secondogenito del re Carlo ii al quale premorì.


Delle liberta' del comune di Nizza 
Libri due 
Pietro l. Datta
Tipografia Caisson e Compagni, Nizza 1859
Digitized by the Internet Archive in 2012 with funding from
University of Illinois Urbana-Champaign

divendres, 1 de maig del 2015

Ville di Cebolla, Pirri e Sanvitrano

[...]
L’alienazione, così come avveniva solitamente in Catalogna, era accompagnata da una serie di clausole che avrebbero permesso al sovrano di rientrare in possesso delle ville, riscattandole allo stesso prezzo di vendita, nel momento in cui avesse avuto al liquidità sufficiente. Dieci anni dopo le ville erano così nuovamente del sovrano, che le aveva probabilmente acquistate dagli eredi del Savall insieme alle ville di Cepola, Pirri e Sanvitrano452; queste, in seguito, erano state infeudate a Johan Carròs.

452 Cfr. P. BOFARULL Y MASCARÓ, Repartimientos de los reinos de Mallorca, Valencia y Cerdeña, cit., pp. 690-691: «Per compra que.n feu de l’hereu d’en Ramon Savall». Si tratta delle ville di Cebolla, Pirri e Sanvitrano (curatorìa del Campidano).

[...]
Nel Campidano il re disponeva delle ville “assegnate al servizio del sale” (assignades al servey de la sal), i cui abitanti, cioè, dovevano prestare i lavori nelle saline degli stagni cagliaritani. Una di queste, Quarto, era in precedenza posseduta per metà dal nobile Jacme d’Aragó e per metà dai Donoratico: alla morte dei due titolari le due parti erano tornate al sovrano. Le altre ville, Cepola, Pirri e Sanvitrano, erano invece state acquistate da Pietro IV dall’erede di Ramon ça Vall. Proprio per il particolare vincolo che obbligava gli abitanti a lavorare nelle saline, queste ville pagavano solamente la data e non dovevano versare nessuna quantità di cereali, così come avveniva invece per gran parte delle ville del Regno.

Ville del patrimonio regio (1358). Curatorìa del Campidano

Villa  Lire   Soldi   Denari 
 Quarto Josso 
562 
-
 Cepola
192 
10 
-
 Sanvitrano73 
-
 Pirri
22 
 - 
-
 TOTALE
849 
19 
0

[...]

II.2. Le saline
II.2.1 Produzione vendita del sale
Nella parte meridionale del Regno il sale veniva estratto in due stagni ubicati a est della città di Cagliari. Il primo, il cosiddetto estany mayor, prossimo alle ville di Pirri, Cepola e Sanvitrano, era quello di dimensioni più ampie e per questo era il importante del Regno. Il secondo, il cosiddetto estany de Riba, nei pressi della villa di Quartu, era inferiore al primo tanto per dimensione quanto per capacità produttiva, tanto che nelle fonti viene citato con l’espressione estany menor. Gli ordinamenti vigenti al tempo dei Pisani prevedevano una serie di “servizi collettivi”, tra i quali vi era quello di lavorare negli stagni durante il periodo dell’estrazione del sale547. Queste prestazioni, relativamente al sale, interessavano esclusivamente gli abitanti delle ville di Quartu, Cepola, Pirri e Sanvitrano, e verranno confermate dal sovrano nei primi anni del Regno. Dagli inizi degli anni Trenta, con l’intenzione di sfuggire ai lavori nelle saline, alcuni abitanti di Cepola, Pirri e Sanvitrano avevano scelto di trasferirsi nelle appendici di Cagliari, segnatamente in quelle orientali di Villanova. Il Castello e le appendici erano infatti un punto di attrazione, soprattutto grazie ai privilegi e alle franchigie elargite dal sovrano nell’ambito del ripopolamento della città di Cagliari.

547 R. DI TUCCI, I lavoratori nella saline sarde dall’alto medio evo all’Editto del 5-4-1836, Cagliari, Stabilimento Tipografico della Società Editoriale Italiana 1929, pp. 23-24: Gli abitanti delle ville di Cebolla, Pirri e Sanvitrano erano dunque deputati ed adstricti ad faciendum servitium salinarum nostrarum Castri predicti (Cagliari).

Dottorando Fabrizio Alias
Rendita e fiscalità nel Regno di Sardegna
(prima metà del Trecento)
Università Degli Studi di Sassari
Facoltà di Lettere e Filosofia
Dipartimento di Teorie e Ricerche dei Sistemi Culturali
Dottorato di Ricerca in Antropologia, Storia Medioevale, Filologia
e Letterature del Mediterraneo Occidentale in Relazione alla Sardegna
Ciclo XXI
Coordinatore: Prof. Aldo Maria Morace
Anno accademico 2008-2009

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