dilluns, 4 de gener del 2016

Le saline di Cagliari - Le Comandate

Le "Comandate", che esistevano già dai tempi dei pisani, erano squadre di lavoratori provenienti dai paesi limitrofi da inviare periodicamente nelle saline.

Poichè gli abitanti di Cagliari avevano l'esonero dall'obbligo di lavorare nelle saline, molti abitanti dei villaggi preferirono trasferirsi all'inizio del '400 nei quartieri cagliaritani di Villanova e Santa Chiara, sobborghi cresciuti ai piedi di Castello.

Se in un primo tempo, nel 1327 e  1328, sotto Giacomo II  e Alfonso III, i trasferimenti erano favoriti per ripopolare i quartieri di Cagliari rimasti deserti dopo la partenza della colonia pisana, il 17 agosto del 1331, con provvedimento spedito dalla corte di Barcellona, si abolirono i privilegi e i trasferiti furono obbligati a rientrare nei villaggi di provenienza  per far fronte ai lavori delle saline.

Ci furono allora molte contestazioni, scontri armati e numerose vittime dovute anche alle carestie e alle epidemie provocate dalla peste, che costrinsero i governanti ad aumentare le paghe ed il perdono dei reati anche gravi per chi lavorava nelle saline.

Grazie ad un regolamento emanato dal viceré Luigi de Pontos il 18 gennaio 1420, si offriva l'impunità anche per reati gravi a patto di ripopolare i villaggi di Quarto, Quartucciu, Sebollas, Pirri e San Vitrano.

Anche l'arcivescovo di Cagliari permise ai lavoratori delle saline di lavorare le domeniche e nei giorni di festa. A metà del '700 i contadini provenienti da 72 paesi, appartenenti al Campidano, Gerrei (distanti anche 24 ore di cammino), Trexenta e Marmilla, raccoglievano e trasportavano il sale destinato a terre lontane.

http://digilander.libero.it/emcalvino/salina/comandate.html

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