L'abitato di Quartu Sant'Elena è contiguo alla città di Cagliari. La chiesa di Santa Maria di Cepola è compresa nell'abitato.
Quartu Sant'Elena è la terza città della Sardegna, dopo Cagliari e Sassari, e ha tutte le caratteristiche di un centro urbano di media grandezza. L'origine della denominazione della chiesa di Santa Maria di Cepola deriva da un toponimo variamente declinato e attestato nei documenti antichi. Nel giardino intorno alla chiesa sono ricoverati manufatti di epoca romana, recuperati in situ.
La chiesa "sancte Marie de Sapullo" fu donata nel 1089 da Gonario-Salusio II de Lacon-Gunale, sovrano di Cagliari, ai monaci vittorini di Marsiglia ed è attestata tra i loro possedimenti fino al 1218. Probabilmente eretta tra l'XI e il XII secolo, si presenta oggi compromessa da pesanti rifacimenti che ne alterano la fisionomia originale. L'impianto è ad aula unica, in pietra calcarea tagliata in conci di pezzatura media e grande; la copertura è lignea. Della chiesa originaria rimane solamente l'abside e una parte del fianco S, nel quale si apre un portale. Il piano di camminamento è rialzato rispetto all'impianto romanico: questo ha causato una riduzione dello spazio nell'abside; vi si apre una monofora successivamente murata. Nelle pareti si conservano tracce di dipinti murali di difficile interpretazione e datazione.
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