divendres, 1 de maig del 2015

Ville di Cebolla, Pirri e Sanvitrano

[...]
L’alienazione, così come avveniva solitamente in Catalogna, era accompagnata da una serie di clausole che avrebbero permesso al sovrano di rientrare in possesso delle ville, riscattandole allo stesso prezzo di vendita, nel momento in cui avesse avuto al liquidità sufficiente. Dieci anni dopo le ville erano così nuovamente del sovrano, che le aveva probabilmente acquistate dagli eredi del Savall insieme alle ville di Cepola, Pirri e Sanvitrano452; queste, in seguito, erano state infeudate a Johan Carròs.

452 Cfr. P. BOFARULL Y MASCARÓ, Repartimientos de los reinos de Mallorca, Valencia y Cerdeña, cit., pp. 690-691: «Per compra que.n feu de l’hereu d’en Ramon Savall». Si tratta delle ville di Cebolla, Pirri e Sanvitrano (curatorìa del Campidano).

[...]
Nel Campidano il re disponeva delle ville “assegnate al servizio del sale” (assignades al servey de la sal), i cui abitanti, cioè, dovevano prestare i lavori nelle saline degli stagni cagliaritani. Una di queste, Quarto, era in precedenza posseduta per metà dal nobile Jacme d’Aragó e per metà dai Donoratico: alla morte dei due titolari le due parti erano tornate al sovrano. Le altre ville, Cepola, Pirri e Sanvitrano, erano invece state acquistate da Pietro IV dall’erede di Ramon ça Vall. Proprio per il particolare vincolo che obbligava gli abitanti a lavorare nelle saline, queste ville pagavano solamente la data e non dovevano versare nessuna quantità di cereali, così come avveniva invece per gran parte delle ville del Regno.

Ville del patrimonio regio (1358). Curatorìa del Campidano

Villa  Lire   Soldi   Denari 
 Quarto Josso 
562 
-
 Cepola
192 
10 
-
 Sanvitrano73 
-
 Pirri
22 
 - 
-
 TOTALE
849 
19 
0

[...]

II.2. Le saline
II.2.1 Produzione vendita del sale
Nella parte meridionale del Regno il sale veniva estratto in due stagni ubicati a est della città di Cagliari. Il primo, il cosiddetto estany mayor, prossimo alle ville di Pirri, Cepola e Sanvitrano, era quello di dimensioni più ampie e per questo era il importante del Regno. Il secondo, il cosiddetto estany de Riba, nei pressi della villa di Quartu, era inferiore al primo tanto per dimensione quanto per capacità produttiva, tanto che nelle fonti viene citato con l’espressione estany menor. Gli ordinamenti vigenti al tempo dei Pisani prevedevano una serie di “servizi collettivi”, tra i quali vi era quello di lavorare negli stagni durante il periodo dell’estrazione del sale547. Queste prestazioni, relativamente al sale, interessavano esclusivamente gli abitanti delle ville di Quartu, Cepola, Pirri e Sanvitrano, e verranno confermate dal sovrano nei primi anni del Regno. Dagli inizi degli anni Trenta, con l’intenzione di sfuggire ai lavori nelle saline, alcuni abitanti di Cepola, Pirri e Sanvitrano avevano scelto di trasferirsi nelle appendici di Cagliari, segnatamente in quelle orientali di Villanova. Il Castello e le appendici erano infatti un punto di attrazione, soprattutto grazie ai privilegi e alle franchigie elargite dal sovrano nell’ambito del ripopolamento della città di Cagliari.

547 R. DI TUCCI, I lavoratori nella saline sarde dall’alto medio evo all’Editto del 5-4-1836, Cagliari, Stabilimento Tipografico della Società Editoriale Italiana 1929, pp. 23-24: Gli abitanti delle ville di Cebolla, Pirri e Sanvitrano erano dunque deputati ed adstricti ad faciendum servitium salinarum nostrarum Castri predicti (Cagliari).

Dottorando Fabrizio Alias
Rendita e fiscalità nel Regno di Sardegna
(prima metà del Trecento)
Università Degli Studi di Sassari
Facoltà di Lettere e Filosofia
Dipartimento di Teorie e Ricerche dei Sistemi Culturali
Dottorato di Ricerca in Antropologia, Storia Medioevale, Filologia
e Letterature del Mediterraneo Occidentale in Relazione alla Sardegna
Ciclo XXI
Coordinatore: Prof. Aldo Maria Morace
Anno accademico 2008-2009

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